Odg per la seduta n. 177 della commissione Agricoltura e Produzione Agroalimentare
SENATO DELLA REPUBBLICA
------------------- XVIII LEGISLATURA --------------------


9a Commissione permanente
(AGRICOLTURA E PRODUZIONE AGROALIMENTARE)


*177a seduta: martedì 18 maggio 2021, ore 16
*178a seduta: mercoledì 19 maggio 2021, ore 13,30
*179a seduta: giovedì 20 maggio 2021, ore 8,30

ORDINE DEL GIORNO
MARTEDI' e MERCOLEDI'

IN SEDE CONSULTIVA

I. Esame del disegno di legge:
Conversione in legge del decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59, recante misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti - Relatore alla Commissione BERGESIO
(Parere alla 5ª Commissione)
(2207)Esame e rinvio

II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. FERRAZZI ed altri. - Misure per la rigenerazione urbana
(1131)
2. Luisa ANGRISANI ed altri - Modificazioni alla legge 6 ottobre 2017, n. 158, in materia di sostegno e valorizzazione dei piccoli comuni e di riqualificazione e recupero dei centri storici dei medesimi comuni
(1302)
3. Paola NUGNES. - Misure e strumenti per la rigenerazione urbana
(1943)
4. BRIZIARELLI ed altri. - Norme per la rigenerazione urbana
(1981)
(Parere alla 13ª Commissione)
- Relatrice alla Commissione BITI
GIOVEDI'
SINDACATO ISPETTIVO

Interrogazione
AFFARI ASSEGNATI

Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, primo periodo, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, degli affari:
1. Problematiche del settore agrumicolo in Italia - Relatrice alla Commissione ABATE
(n. 148)
2. Danni causati all'agricoltura dall'eccessiva presenza della fauna selvatica - Relatore alla Commissione LA PIETRA
(n. 337)
3. Problematiche del settore dell'apicoltura - Relatore alla Commissione TARICCO
(n. 338)

INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO

TARICCO, VATTUONE, STEFANO, GIACOBBE, NANNICINI, IORI, FEDELI, PITTELLA, VERDUCCI, ROJC, MESSINA Assuntela, FERRAZZI, PARRINI, PINOTTI, ROSSOMANDO, ASTORRE, CIRINNA', BOLDRINI, BITI, ALFIERI, D'ALFONSO, D'ARIENZO, FERRARI, COLLINA, VALENTE, LAUS - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Premesso che:

la drammatica riduzione della mobilità, in conseguenza delle misure messe in atto dalla comunità internazionale per limitare la diffusione dell'epidemia da COVID-19, le limitazioni di tempi e orari di apertura degli esercizi e la riduzione dei numeri dei fruitori, imposte dalle misure di prevenzione e conseguenza di autolimitazioni connesse ai timori di contagio, hanno impattato pesantemente su tutte le economie occidentali in molti settori, ma in modo particolare sul comparto turistico, in tutte le sue articolazioni;

uno dei settori più danneggiati è sicuramente quello della ristorazione, che per tutto il 2020, anche in occasione delle spese connesse alle tavole per le festività di fine anno, ha assistito ad un vero e proprio tracollo dei consumi alimentari, che sono scesi al minimo da un ventennio: la ristorazione ha sostanzialmente perso oltre 40 miliardi di euro nel solo 2020, dimezzando il fatturato. Ciò ha portato, e porterà ancora, alla chiusura di numerosi esercizi, oltre il 15 per cento dei bar e dei ristoranti, secondo i dati delle associazioni di rappresentanza del settore: con perdita di esercizi, occupazione e attività connesse, tra le quali l'intera filiera agroalimentare;

la situazione di crisi è stata purtroppo aggravata dalla chiusura del circuito legato all'Ho.Re.Ca. e dalla persistente difficoltà di un avvio ordinario dei consumi in tale settore, con la conseguenza dell'incremento di ingenti scorte di prodotto invenduto e della costante diminuzione dei prezzi per alcuni settori produttivi di prodotti di qualità del comparto agricolo. La crisi legata al COVID-19 ha dimostrato come l'Ho.Re.Ca. rivesta un ruolo fondamentale e imprescindibile per l'immagine di qualità e di ospitalità del nostro Paese e sia al contempo una garanzia di contenimento delle eccedenze e di limitazione degli sprechi alimentari;

considerato che:

i blocchi di ordinativi, le disdette e la compressione di forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all'olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura, ma anche salumi e formaggi di alta qualità che trovavano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco, hanno indotto Governo e Parlamento, con il consenso e la condivisione delle parti sociali coinvolte, a varare provvedimenti tesi a ridurre gli effetti negativi portati dalla pandemia;

al fine di contrastare gli effetti di tale situazione, il "decreto agosto" (decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104) ha previsto all'articolo 58 un fondo per la filiera della ristorazione, con dotazione pari a 250 milioni di euro per l'anno 2020 e 200 milioni di euro per l'anno 2021, finalizzato all'erogazione di contributi a fondo perduto per un minimo di 1.000 e un massimo di 10.000 euro per azienda della ristorazione, connessi all'utilizzo di prodotti 100 per cento made in Italy, inclusi prodotti vitivinicoli, della pesca e dell'acquacoltura, prodotti DOP e IGP e prodotti che valorizzassero materia prima del territorio, acquistati con documentazione fiscale, a partire dal 14 agosto 2020;

la norma prevedeva che potessero accedere al contributo ristoranti, pizzerie, mense, servizi di catering, agriturismi e alberghi con somministrazione di cibo con codici Ateco prevalenti legati alla ristorazione con somministrazione, alle mense, al catering continuativo su base contrattuale, alle attività di ristorazione connesse alle aziende agricole, al catering per eventi, banqueting, agli alberghi, limitatamente alle attività autorizzate alla somministrazione di cibo, e che fra marzo e giugno 2020 avessero subito un calo di fatturato di almeno il 25 per cento rispetto agli stessi mesi dell'anno precedente;

con decreto 27 ottobre 2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 6 novembre 2020, n. 277, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, acquisita l'intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano nella seduta del 16 ottobre 2020, ha fissato i "Criteri e modalità di gestione del Fondo per la filiera della ristorazione istituito ai sensi dell'articolo 58 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126," ed ha individuato Poste italiane S.p.A. quale concessionario, in quanto unico soggetto in possesso delle caratteristiche previste dall'articolo 58, comma 6, del medesimo decreto-legge, in qualità di fornitore del servizio postale universale in Italia e di titolare di una piattaforma tecnologica di proprietà accreditata come identity provider presso l'Agenzia per l'Italia digitale, idonea allo svolgimento delle attività previste;

il Ministero delle politiche agricole e Poste italiane hanno dunque stipulato la convenzione n. 9305297 in data 10 novembre 2020, che regolamenta le attività da svolgere in qualità di concessionario per l'attuazione delle disposizioni previste dal decreto 27 ottobre 2020;

considerato inoltre che da quanto il Ministero aveva comunicato, era previsto che nei primi mesi del 2021 sarebbe stato erogato un acconto pari al 90 per cento del contributo; ora risulterebbe invece che nelle prossime settimane dovrebbero essere pagate le oltre 15.000 domande presentate sulla piattaforma dedicata, ma vi sarebbero problemi per le decine di migliaia di domande presentate in forma cartacea, soprattutto per i controlli connessi,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia al corrente di quanto esposto e quali urgenti soluzioni intenda mettere in atto al fine di garantire l'erogazione in tempi rapidi del previsto anticipo a tutte le aziende che ne hanno titolo, anche alla luce del fatto che le risorse risultano tanto grandemente attese, in quanto gli operatori sono già stati pesantemente colpiti dalle limitazioni imposte dalle misure sanitarie di prevenzione e dal conseguente crollo di attività turistica e della connessa fruizione di accoglienza e ristorazione;

se non ritenga necessario, in ogni caso, richiedere quanto meno a Poste italiane la dettagliata tempistica prevista per l'erogazione dell'anticipo atteso dagli interessati, così da dar loro garanzia di risorse certe in tempi certi e il necessario ristoro in tempi di estrema difficoltà.

(3-02272)